lunedì 1 novembre 2010

Esplosioni nel cielo

Non è stato un lungo viaggio, a dire il vero non era neanche un viaggio, uno spostamento alle 5 di mattina da casa mia fino alla stazione dei treni.
Roma alle 5 di mattina è buia, certo, e io super assonnato. Il treno partiva alle 6 e mezzo e abbiamo fatto in tempo, ho salutato e sono ripartito verso casa, verso quell'agognato letto.
Gli occhi semi chiusi e nessuno per strada, forse non mi sono accorto di un semaforo rosso ma è comprensibile non ho dormito quasi per niente come tutte le volte che devo svegliarmi presto e che dovrei dormire non dormo, non l'ho mai capita questa cosa: sai che devi dormire e questo pensiero non ti permette di dormire... "Sarà!" ho pensato.
Lo stereo mi faceva compagnia con una canzone degli "Explotion in the sky", yor hand in mine era il titolo. Non ci facevo molto caso alla musica tanto ero preso dal pensiero di tornarmene al letto, poi però, appena svoltato dalla multietnica piazza Vittorio Emanuele e appena la canzone aumentò il suo ritmo davanti a me si è aperto un cielo che stava prendendo finalmente colore e le nuvole, alcune finte alcune più vere finalmente bianche dopo aver pianto tutta la notte, si intrecciavano tra loro creando forme in perfetta sintonia con l'azzurro del cielo, un azzurro che almeno alle 6 di mattina sembra prendersi il suo tempo aspettando che lo smog torni a rattristirlo. Ho alzato il volume e tutto era in perfetta armonia: la musica, il cielo e la mia mente. La strada scorreva e anche Roma senza il suo normale traffico sembrava volesse prendere parte al mio risveglio che poi coincideva con il suo. Era bello il cielo e anche il regista più orbo non avrebbe esitato a trasformare quello scenario nel video della canzone in sottofondo, o almeno a me sembrava perfetto. Stavo viaggiando in quel piccolo spostamento dalla stazione a casa.
Ho sorriso, il sonno se ne era andato.
Ho pensato a te.

http://www.youtube.com/watch?v=36U4ez7AzKA

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